Seleziona una pagina

Quando si parla di SEO, ci si riferisce all’ottimizzazione per i motori di ricerca, ovvero l’insieme di tutte quelle pratiche che servono a migliorare la visibilità di un sito sui risultati dei motori di ricerca (quali ad es. Google, Yahoo!, Bing, Yandex, ecc.).
Queste attività di ottimizzazione possono essere suddivise in: SEO on page (cioè tutte quelle che possono essere svolte direttamente sul sito a livello di struttura, codice o contenuti) ed off page (cioè quelle che possono essere svolte su elementi esterni al sito, es. Link Building, Digital PR, etc.).

Secondo un’infografica di Backlinko e Single Grain, i fattori che attualmente potrebbero influire sul posizionamento di un sito sono oltre 200 e comprendono non solo aspetti a livello di pagina (come ad esempio meta tag, keyword density, duplicati e lunghezza del contenuto), ma anche a livello di dominio (es. età e storia del dominio), di sito (es. trust, struttura del sito e certificato di sicurezza), di collegamenti (es. qualità dei backlink e distribuzione dei link interni), di interazioni (es. bounce rate, permanenza sul sito, etc.), segnali sociali (es. numero di likes, voti e recensioni), di brand identity (es. citazioni e menzioni) e di speciali regole dell’algoritmo (es. penalizzazioni, geotargeting, search journey e intenti di ricerca).

Tuttavia non ci è dato sapere esattamente quali sono esattamente questi fattori e soprattutto quale peso Google conferisca a ciascuno di essi. Inoltre, a detta di Eric Schmidt, ex CEO di Google, questi fattori cambiano in continuazione. È importante ricordare, infatti che la SEO è un’attività dinamica, che evolve nel tempo: negli ultimi anni, in seguito ai numerosi aggiornamenti dell’algoritmo (in particolare Hummingbird, Rank Brain, E.A.T), gli esperti del settore sono stati costretti ad evolvere, andando a focalizzarsi su aspetti totalmente diversi rispetto a quelli presi in considerazione in passato.

All’interno di questo articolo cercherò di spiegare in maniera semplice e chiara quali accorgimenti sarebbe meglio seguire (nel 2019) per ottimizzare al meglio una pagina web per i motori di ricerca. Mi concentrerò solamente sui fattori interni alla pagina, quindi solo di ottimizzazione SEO on page.

1. CREA URL BREVI, PARLANTI E OTTIMIZZATI

L’URL è l’indirizzo univoco di ogni pagina web. È il primo elemento che Google prende in considerazione per l’indicizzazione di un sito ed è molto spesso trascurato rispetto al contenuto della pagina.
Assicuratevi di creare URL che siano SEO friendly. Ad esempio l’indirizzo di questo articolo sarà /SEO-on-page-anatomia-di-una-pagina-perfetta/. Alcuni consigli:

Evita URL con parametri: generate automaticamente dal CMS: vedendo un indirizzo, sia l’utente che il motore di ricerca devono comprendere immediatamente il contenuto della pagina.

Crea URL brevi: uno studio di Backlinko ha rilevato che URL corte (sotto i 100 caratteri) possono avere un vantaggio competitivo all’interno dei risultati di ricerca.

Limitati ad usare la parola chiave principale: Google ha dichiarato che le prime 3-5 parole in un URL sono quelle che ricevono più ranking.
Usa lettere minuscole: le lettere maiuscole (case sensitive) possono generare problemi di duplicazione, infatti sono viste dal motore di ricerca come pagine differenti.

2. Scrivi un title ottimizzato sia per l’utente che per il motore di ricerca
Il tag title è un codice HTML che specifica il titolo di una determinata pagina web ed è visibile all’interno dei risultati del motore di ricerca.

È il fattore SEO on-page che influisce maggiormente sul ranking della pagina, ma non solo, aiuta gli utenti a comprendere, il contenuto e la pertinenza del sito rispetto alla query di ricerca. Assicuratevi, perciò, di creare title unici, descrittivi, concisi e attraenti. Ad esempio per questo articolo il title potrebbe essere: SEO on page, anatomia di una pagina perfetta.

Alcuni consigli:

✅ Ottimizza il titolo con la parola chiave principale della pagina: quasi la metà delle pagine posizionate in SERP contengono la keyword principale.

✅ Usa title exact match: secondo SEOzoom le pagine classificate nelle prime tre posizioni tendono ad utilizzare titoli che coincidono con la parola chiave principale.

✅ Presta attenzione alla lunghezza dei title: Google taglia i meta tag che eccedono nella lunghezza (in particolare sulla versione mobile).

✅ Utilizza numeri e parentesi all’interno dei title: secondo una ricerca di Hubspot i caratteri numerici e speciali aumenterebbero il CTR rispettivamente del 36% e del 38%.

3. SFRUTTA LE METE DESCRIPTION PER AUMENTARE LA
CTR

La meta description è un attributo HTML che fornisce una descrizione concisa del contenuto della pagina web ed è visibile all’interno dei risultati del motore di ricerca. Sebbene le meta description non siano un fattore di ranking diretto, possono influenzare le percentuali di Clic Through Rate (CTR), di conseguenza vanno curate con la stessa attenzione degli altri elementi SEO. Un esempio per questa pagina potrebbe essere: vuoi creare pagine web perfettamente ottimizzate capaci di attirare traffico organico profilato?

✅ Crea una meta description per ogni pagina: lasciare libero il campo “meta description” significa lasciare a Google la facoltà di scegliere autonomamente stralci di contenuto da mostrare in SERP.

✅ Aggiungi una Call to Action alle tue meta description (es. entra nel sito): invitano l’utente all’azione!

✅ Presta attenzione alla lunghezza delle meta description: anche in questo caso Google taglia la porzione di testo che eccede nella lunghezza (in particolare sulla versione mobile).

4. CREA UN TITOLO (H1) DESCRITTIVO, PERTINENTE E OTTIMIZZATO

L’H1 è l’intestazione principale della pagina web, l’headline visibile all’occhio umano. Deve essere unico, descrittivo e rappresentativo del contenuto della pagina di riferimento. Un esempio per questo articolo potrebbe essere: Anatomia di una pagina SEO perfetta: quali fattori ottimizzare [nel 2019] per migliorare il posizionamento?. Alcuni consigli:

✅ Marca solamente il titolo principale della pagina con il tag H1

✅ Crea titoli (h1) e title differenti: essi hanno funzioni differenti (il primo serve per riassumere il contenuto della pagina, il secondo per invogliare l’utente a fare clic sul risultato).

✅ Utilizza la keyword principale all’inizio del titolo: secondo Moz, le parole chiave più vicine all’inizio del tag possono avere un impatto maggiore sulle classifiche di ricerca.

5. MARCA I SOTTOTITOLI CON TAG H2, H3, H4

Un testo ben strutturato e organizzato è più facile (e piacevole!) da leggere e navigare. Per strutturare correttamente un testo bisognerebbe scrivere un’introduzione che descriva la questione o il problema di cui si vuole parlare nella pagina e poi dividere il testo in 3-5 sezioni logiche, dotate di relativi sottotitoli descrittivi.

Lo scopo dei tag H è di comunicare a Google la struttura gerarchica dei contenuti delle pagine.

✅ Non utilizzare forzatamente tutti i tag (da H1 a H6): a volte basta fermarsi all’H2 o all’H3.

✅ Non utilizzare i tag H per marcare elementi delle pagine che non sono titolazioni.

✅ Sfrutta le keyword secondarie per capire come sviluppare il contenuto nei sottoparagrafi.

6. UTILIZZA MULTIMEDIA PER COINVOLGERE GLI UTENTI

I contenuti multimediali consentono di presentare le informazioni in un formato più coinvolgente rispetto al testo. L’utilizzo di immagini video e infografiche, pertinenti, educative e di qualità, all’interno di una pagina web, infatti, consente di ridurre la frequenza di rimbalzo e allo stesso tempo aumentare il tempo di permanenza degli utenti sul sito, aumentando la probabilità che si trasformino in clienti. Alcuni consigli:

✅ Rinomina le fotografie con un nome descrittivo e ottimizza il tag ALT con la parola chiave principale della pagina per favorire il posizionamento nella ricerca per immagini.

✅ Assicurati che il tuo video sia facilmente comprensibile ed indicizzato (includi sempre un titolo breve e accattivante, una descrizione completa, una miniatura pertinente e sottotitoli): secondo Cisco, infatti, il traffico video rappresenterà l’82% di tutto il traffico IP entro il 2022.

✅ Sfrutta contenuti informativi ed emozionali per creare infografiche capaci di condizionare la decisione di acquisto e aumentare le vendite: secondo Search Engine Land chi sa creare un’infografica basata sulla felicità riesce a posizionare il brand nella mente del potenziale cliente.

7. INSERISCI LINK INTERNI ED ESTERNI AUTOREVOLI

I link interni collegano le pagine più importanti di un sito web e rappresentano una parte fondamentale dell’ottimizzazione SEO on page, in quanto favoriscono la navigazione degli utenti e dei motori di ricerca.

Anche i link in uscita sono oro per Google quando gli permettono di scoprire pagine web correlate alla nostra e consentono di aumentare la fiducia del motore di ricerca nei confronti del brand. Alcuni consigli:

✅ Utilizza un numero esiguo di collegamenti all’interno di una pagina, per cercare di ottenere una link juice di alta qualità (circa 2-3 link interni e 2-3 esterni per pagina).

✅ Fai in modo che i tuoi link siano evidenti e riconoscibili rispetto al resto del testo.

✅ Correggi i link che portano a pagine che non esistono più (broken links).

✅ Sii coerente nella scelta delle anchor e delle pagine di destinazione del collegamento.

8. INCREMENTA LA VELOCITA’ DI CARICAMENTO DELLA
TUA PAGINA

Il tempo di caricamento delle pagine è un elemento importante sia per il posizionamento sui motori di ricerca, sia per gli utenti che, nel caso riscontrassero dei tempi di caricamento elevati, potrebbero decidere di abbandonare il sito.

Secondo Moz, infatti, il 75% dei visitatori non ritorna sulla pagina se essa richiede più di 4 secondi per mostrare i contenuti agli utenti. Alcuni consigli utili:

✅ Esamina il tempo di caricamento delle pagine del tuo sito web.

✅ Ottimizza tutti i fattori determinanti per la velocità del tuo sito (ad esempio investi nell’acquisto di un hosting performante, utilizza un content delivery network (CDN), minimizza javascript e CSS, abilita la compressione, sfrutta la memoria della cache del browser, etc.).

9. RENDI IL SITO MOBILE FIRST: INTUITIVO E RESPONSIVE

Vista la recente introduzione del Mobile First Indexing c’è stato un cambiamento fondamentale nel web design: si prevede che tutti i siti web passino a un design reattivo sfruttando un layout responsive, capace di adattarsi alla tipologia di device che l’utente sta utilizzando.

Secondo le ultime ricerche di Audiweb, il 62% della popolazione (per un totale di circa 28 milioni di italiani), infatti, utilizza la navigazione mobile, contro gli 11 milioni che usano ancora il vecchio computer.
Ecco i nostri consigli:

✅ Svolgi subito il test di ottimizzazione mobile di Google.

✅ Naviga il sito “manualmente” per verificare che non ci siano problemi di visualizzazione delle pagine.

✅ Fai una ricerca delle parole chiave che si posizionano nelle SERP dei dispositivi mobili.

10. UTILIZZA LA MARCATURA CON I DATI STRUTTURATI

La marcatura con i dati strutturati è un modo per mettere delle etichette ai contenuti, al fine di dare la possibilità ai crawler dei motori di ricerca di interpretare in modo univoco il significato del testo.

Secondo Moz: “L’aggiunta del markup dello schema al codice HTML migliora il modo in cui la tua pagina viene visualizzata nelle SERP migliorando i rich snippet visualizzati sotto il titolo della pagina”. Ad esempio, all’interno della pagina di una ricetta sono gli ingredienti, il tempo di cottura e la temperatura, le calorie e così via.

✅  Scegli il corretto tipo di markup strutturato, dal menù, scegliendo tra Local Business, Person, Product, Event, Organization, Article (in formato JSON-LD).

✅  Completa lo script (o gli script) con più informazioni possibili.

✅  Controlla la corretta implementazione del codice, mediante il tool di analisi di Google.

11. CREA UN CONTENUTO DISEGNATO PER PERFORMARE SUI MOTORI DI RICERCA

La tecnica Skyscraper ci insegna a realizzare contenuti di alto valore, capaci di incrementare le menzioni, i backlink, le condivisioni, i commenti, la brand identity, il traffico degli utenti e quindi la visibilità.

Quali sono gli step fondamentali della tecnica Skyscraper? Identificare un contenuto popolare per la propria nicchia, creare un contenuto nuovo e migliore, promuovere il proprio contenuto in modo mirato.

Inoltre, assicurati che i tuoi contenuti siano privi di errori di ortografici e grammaticali, che siano in grado di fornire risposte chiare alle domande del proprio pubblico, che siano capaci di coinvolgere e incrementare il tempo di permanenza sulla pagina. Alcuni consigli:

✅  Scrivi pillar article capaci di coprire tutto il topic, piuttosto che una sola parte di esso (es. guida definitiva seo per ecommerce vs 5 modi per ottimizzare una scheda prodotto eCommerce).
Nella mia personale esperienza, ho visto un aumento medio di oltre il 90% del traffico di ricerca organico per i siti delle aziende che pubblicano costantemente contenuti utili e preziosi per gli utenti.

✅  Fai attenzione alla formattazione del testo, in caso contrario potresti notare un alto valore di frequenza di rimbalzo: ciò potrebbe segnalare ai motori di ricerca che la tua pagina non offre valore.

✅  Fai particolare attenzione a non utilizzare contenuti duplicati.

12. AUMENTA LA LUNGHEZZA DEL CONTENUTO

Quanto dev’essere ampio un contenuto web? In realtà non esiste una lunghezza predefinita per un post da considerare longform, ma, come regola generale, si consiglia di mantenersi attorno le 1.5000 – 2.000 parole.
Dati i brevi periodi di attenzione dei lettori, i post che durano a lungo potrebbero sembrare controindicativi, ma in realtà, secondo le ultime statistiche, contenuti più lunghi ottengono prestazioni migliori: serpIQ ha condotto uno studio sulla lunghezza media del contenuto tra i primi 10 risultati delle query di ricerca e ha scoperto che i post più votati, solitamente, sono proprio quelli che si aggirano attorno alle 2.000 parole. Inoltre, i post più lunghi attirano più backlink rispetto a quelli più brevi, il che aumenterà la sua autorità di pagina e posizione nelle classifiche.
Oltre a ciò, post più completi ti consentiranno di affermarti come leader di pensiero nel tuo settore.

✅  Assicurarti che ogni post contenga informazioni pertinenti e di qualità: Recentemente Google ha rivisto le sue linee guida per i quality rater, focalizzandosi sul concetto di E-A-T (Expertise, Authoritativeness e Trustworthiness) tre parametri che i valutatori di Google prendono in considerazione per testare se il sito restituisce contenuti idonei alle query effettuate dagli utenti.

✅  Concentrati sui contenuti evergreen: secondo HubSpot il 75% delle visualizzazioni del blog e il 90% delle lead, generalmente provengono proprio da vecchi post.

13. OTTIMIZZA IL CONTENUTO CON LE PAROLE CHIAVE DALL’INTERNO DI RICERCA CORRETTO

La scelta delle parole chiave, per chi fa posizionamento sui motori di ricerca, è una delle fasi fondamentali che condiziona in modo sostanziale l’esito della promozione ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Generalmente sono 3 i fattori da tenere in considerazione: il volume delle ricerche mensili, la keyword difficulty, ma soprattutto l’intento di ricerca dell’utente. Le query, infatti, possono essere divise in navigazionali, informazionali e transazionali. Alcuni suggerimenti:

✅  Cerca le parole chiave utili per il tuo business: dai un’occhiata in primis al suggest e alle ricerche correlate di Google, successivamente utilizza i classici strumenti di ricerca (es. SEMrush, SEOzoom, Ubersuggest, Answer the public, Google Trends), ma ricordati anche di spiare le community online, i gruppi social e le richieste pervenute al call center.

✅  Inserisci la keyword principale scelta all’interno delle prime 100-150 parole del tuo contenuto, nel titolo della pagina e nel title.

✅  Usa anche keywords LSI (Latent Semantic Indexing), ovvero sinonimi e parole chiave con varianti chiuse che Google utilizza per determinare meglio la pertinenza della pagina.

Se in molti casi ci sono questioni di SEO on page che hanno realmente influenza sul posizionamento in SERP, ne esistono altri dove influiscono altri aspetti, altrettanto significativi: il CTR, il tempo di permanenza sulla pagina e la frequenza di rimbalzo, tutti segnali importantissimi per Google per determinare l’esperienza utente e quindi la qualità della pagina e il posizionamento in SERP di un contenuto.